Home Politica Scalo merci alias interporto: quali presupposti e quale futuro

Scalo merci alias interporto: quali presupposti e quale futuro

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Dichiarazione di Roberto Barone, Capogruppo consiliare Italia dei Valori: "Le incertezze che stanno emergendo in questo periodo in merito al futuro del cosiddetto interporto di Arezzo non sono nuove come qualcuno pensa o vorrebbe far credere. Scaricare come ha fatto il Sindaco rispondendo a una interrogazione in aula, tutti i problemi del futuro dell’infrastruttura su un improvviso ripensamento delle Ferrovie è fuorviante.
Innanzitutto chiamiamo quell’infrastruttura per quello che è: uno scalo merci e non un interporto, perché non ne ha le caratteristiche standard della bi-modalità. Aver assegnato a esso le aspettative di volano di sviluppo e di soluzione di alcune problematiche della città legate allo spostamento dell’attuale è stato un azzardo. Già allora il futuro e la funzione dell’opera erano incerti: con le merci trasportate sul ferro in Italia in continuo declino e con la mancanza di volontà politica nazionale di invertire la tendenza veniva già meno il presupposto più importante per la bi-modalità ferro- gomma che si voleva perseguire.
Anche il protocollo d’intesa firmato nel 2003 tra Comune di Arezzo e le Ferrovie non dava a riguardo sufficienti garanzie, né vincolava fortemente queste ultime. Era il 2007 quando in aula mi esprimevo dubbioso sul tema e il Sindaco invitava i Consiglieri a votare a favore di una variante molto significativa riguardante lo scalo. I dubbi purtroppo erano fondati, sia perché l’opera è in notevole ritardo, il primo lotto doveva essere completato a maggio 2009 e il secondo a novembre 2011, sia perché, e questa è l’ultima novità, nel frattempo le ferrovie stanno dismettendo perfino gli scambi finora in dotazione alla stazione di Indicatore.
Ammesso e non concesso che l’infrastruttura sarà completata, essa sarà luogo, come predestinato sin dall’inizio, di logistica interamente su gomma. In barba agli annunci entusiastici del momento e alle alimentate aspettative della città."