Roma, 1 apr. (Labitalia) – Nel 2013, gli investimenti in costruzioni sono per oltre il 65% rivolti a interventi di recupero sul patrimonio esistente. E’ il dato diffuso oggi dalla Fillea Cgil, il sindacato degli edili di Corso d’Italia, in occasione della conferenza stampa di presentazione del congresso in programma domani e il 3 aprile al centro congresso Frentani, a Roma.
Dati che, secondo il sindacato, sono “il segno più evidente che la trasformazione del settore verso la riqualificazione (statica, funzionale, energetica) degli edifici e delle costruzioni è ormai consolidata”. “All’inversione di tendenza -spiega- ha contribuito, in maniera decisiva, la riproposizione e il rafforzamento delle misure di incentivazione per la riqualificazione edilizia, sia di carattere generale (36%, 41%, 50%) che quelle misure specificamente incentivanti la riqualificazione energetica degli edifici (55%, 65%). Le stime per il 2013 prevedono un sensibile aumento dei lavori detraibili”.
Per la Fillea, è bene sottolineare “l’enorme potenziale di sviluppo del segmento della riqualificazione energetica nel breve e medio periodo: 600 mila nuovi posti di lavoro a regime nel 2020”. “Il nuovo lavoro specializzato, più sano e sicuro, nell’ambito del cantiere industrializzato -dice- e dello stabilimento di produzione dei componenti per l’edilizia. Il nuovo fabbisogno occupazionale delle imprese di costruzione, infatti, è in grandissima parte costituito da figure specializzate: più dell’80% del totale dei profili nelle previsioni 2014. Ma a questa richiesta non corrisponde lo stesso inquadramento professionale, il lavoro -attacca Fillea Cgil- è spesso demansionato”.