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Grande successo di pubblico per le prime due serata del BiFF

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Grande successo di pubblico per le prime due serata del BiFF
Leonardo Pieraccioni - Biff

Paolo Hendel e il premio oscar Giusi Merli riempiono il cinema Italia di Soci nella prima serata della seconda edizione del Bibbiena Film Festival. Pieraccioni fa il tutto esaurito con due ore di vero cabaret.

Grande successo per la prima serata del BiFF, il Festival del Cinema e del Cortometraggio di Bibbiena. Un Cinema Italia colmo per un debutto con grandi ospiti. La prima a salire sul palco Giusi Merli, attrice fiorentina che si è fatto conoscere al grande pubblico con il film premio oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, dove ha interpretato il ruolo della Santa. Le prime domande non potevano che riguardare questo ruolo di grande successo. «Quando mi hanno chiamato per il provino – confessa la Merli – ero in uno stato di grazia particolare e molto tranquilla. Questo mi ha aiutata. Cercavano una donna dal viso severo come il mio, ma Sorrentino non era convinto. Diceva che ero troppo giovane. Dopo 5 ore di trucco mi ha vista nuovamente ed ero perfetta.»

Giovanni Bogani, uno dei direttori artistici e conduttore del Festival, le chiede come lei si era immaginata questo ruolo e come il regista Sorrentino. «Paolo mi ha detto che dovevo essere molto affaticata e abbiamo lavorato in maniera particolare sugli occhi di questa suora missionaria. Lui voleva che il suo sguardo desse l’impressione di essere altrove, lontano da tutto e tutti. Quello della Santa è un personaggio che lui è stato bravo ad immaginare e io ad incarnare. Per farlo ho pensato molto a mia madre.»

– Dove possiamo vederla? «A teatro. È la mia casa. Nei prossimi giorni sarò a Lastra a Signa per una rassegna di nuova drammaturgia. Amo il teatro che è molto diverso dal cinema. Sia dal punto di vista della concentrazione sia da quello emotivo. Ogni volta che vado in scena sono terrorizzata e mi chiedo perché lo faccio. Questa emozione sul set non esiste. Pennac scrive che l’attore quando entra in scena o si incarna o muore. Ecco, credo che in effetti il teatro per me sia una questione di vita o di morte.»

– Che cos’ha Sorrentino più degli altri? «Ha la grazia. Umanamente ha qualcosa in più. Ama i suoi attori, li rispetta e si affida molto al giudizio dei suoi collaboratori. È raro da vedere.»

– E la notte degli oscar come l’ha vissuta? «Ero sicura avrebbe vinto. Dopo ho ricevuto una quantità di messaggi e tante richieste di amicizia su facebook. Tantissimi giovani si sono complimentati per il ruolo della Santa e io ho interpretato tutto questo come un grande bisogno di spiritualità. È questa che salverà il mondo. Come ha salvato me. Se non l’avessi avuta sarei stata una “gattara”. Il mio destino sarebbe stato quello.»

Il secondo ospite a salire sul palco è stato Paolo Hendel. Il comico, da qualche anno lontano dal piccolo scherzo, torna a far ridere con il suo personaggio più conosciuto, quel Carcarlo Pravettoni reso noto da Mai dire gol. Tornato recentemente in auge nella trasmissione La gabbia di Gianluigi Paragone, il “Pravettoni” ha recitato alcuni passi del suo nuovo libro, in uscita il prossimo 6 maggio, Come truffare allegramente il prossimo e vivere felici, accompagnato alla chitarra dal maestro Ranieri Sessa. Una mezz’ora di spirito che ha scaldato il pubblico del BiFF in un crescendo di ironia e di battute con gli spettatori in sala e con una Giusi Merli davvero divertita. «Nei panni di Carcarlo sono molto meno timido – ha detto Hendel – la sua follia fa nascere in me un coraggio inaspettato. Il problema è quando incontro persone, giovani in particolare, che mi confessano. “Sì, in effetti esagera un po’, ma le cose che dice Pravettoni sono giuste.” Questo è preoccupante. Carcarlo sogna una società di automi che lavorano per lui e dove lui se la gode.»

La serata è proseguita con la proiezione dei primi tre corti in gara: La superstar, America e I see monsters di Federico Alotto presente in sala. Lo stesso regista dopo la proiezione si è fermato per rispondere alle domande del pubblico. Il suo corto ispirato al fatto di cronaca dell’austriaca Elisabeth Fritzl rinchiusa per anni in cantina dal padre, è inquietante, quasi una ghost story. La chiacchierata con il regista ha chiuso la prima serata del Bibbiena Film Festival.

Sabato 12 aprile ore 15.30 il cinema Italia inizia a riempirsi nuovamente. Altra giornata interessante per il Bibbiena Film Festival che si apre con la proiezione dei corti in gara per aggiudicarsi il premio BiFF 2014. L’attesa è però tutta per Leonardo Pieraccioni che arriva a Soci intorno alle 17.30. La folla lo scorta fino all’entrata e un cinema Italia stracolmo lo accoglie sul palco con un lungo applauso. Da qui sono due ore di cabaret. È un Pieraccioni a tutto tondo quello del BiFF. Parla di cinema, del suo lavoro di attore e regista. Racconta della sua prima volta in Casentino con quell’indimenticabile Ciclone che lo ha reso famoso, girato tra Stia e Poppi. Si lancia poi in aneddoti divertenti su tutti i film girati, da quelli con Massimo Ceccherini, uno su tutti Il principe e il pirata, a quelli con i grandi attori di Hollywood come Il mio west. Racconta dell’emozione di essere padre e stupirsi e ridere di ogni smorfia della figlia e scherza con i bambini in sala intimando di starle lontano. Si concede poi alle tantissime domande del pubblico creando scheck ad ogni interrogativo imbarazzato dei presenti.

Conclude con un appello per l’associazione dell’amico Don Giuliano Faralli, presente in sala, e per la sua onlus “Solidarietà in buone mani” costituita per dar seguito all’opera missionaria di Padre Buresti e per garantire a tutti i benefattori che gli aiuti, prima di tutto quelli economici, siano interamente destinati agli scopi missionari. L’Associazione distribuisce le risorse raccolte mediante le Congregazioni Missionarie con cui collabora (Padri maristi e suore missionarie mariste, Missionari Comboniani, Missionari Saveriani, Missionari del Preziosissimo Sangue) ed altre organizzazioni umanitarie impegnate nella cooperazione e nella solidarietà a vantaggio dei più poveri. Vigila inoltre sul buon utilizzo degli aiuti assegnati operando nella più totale trasparenza, ed invia periodicamente gli aiuti economici alle centrali missionarie sparse nel mondo.

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