Home Nazionale Hong Kong bloccata, dilaga la protesta contro Pechino: lacrimogeni sulla folla

Hong Kong bloccata, dilaga la protesta contro Pechino: lacrimogeni sulla folla

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(AdnKronos) – Decine di migliaia di manifestanti hanno bloccato le principali strade di Hong Kong, in una crescente protesta contro il sistema elettorale restrittivo imposto da Pechino. La polizia è intervenuta nella notte con gas lacrimogeni, spray al pepe e manganelli ma non è riuscita a disperdere la folla.
Molti pendolari non sono riusciti a recarsi al lavoro a causa delle strade bloccate e più di 200 linee di autobus sono state cancellate o deviate.
La protesta, partita la settimana scorsa dagli studenti, si è allargata con l’adesione del gruppo pro democrazia ‘Occupy Central’ che ha detto di voler sostenere “il movimento spontaneo della gente di Hong Kong”.
Secondo le stime del movimento, sono scese in strada almeno 100mila persone. “Eravamo qualche centinaio, poi abbiamo visto migliaia di persone che bloccavano il traffico su Harcourt Road per unirsi alla protesta. Questo va al di là di quanto speravamo” ha detto all’agenzia stampa Dopa Eddie Chung, uno degli organizzatori della protesta. “Occupy Central è diventato Occupy Hong Kong” ha aggiunto un manifestante.
Il movimento chiede le dimissioni del capo dell’esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-ying, esortando gli altri membri dell’amministrazione a “mettersi dalla parte della gente”. Leung ha esortato i manifestanti a tornare a casa, affermando che non vuole “disordine” a Hong Kong. E ha smentito le voci secondo le quali avrebbe chiesto l’intervento dell’esercito di Pechino. L’ufficio di collegamento cinese a Hong Kong ha condannato le proteste “illegali” e dichiarato il suo sostegno all’azione dell’amministrazione di Hong Kong.
La protesta è scattata dopo che a fine agosto il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, massimo organo legislativo cinese, ha deciso misure restrittive per la scelta dei candidati alle elezioni per il capo dell’esecutivo di Hong Kong nel 2017. Inoltre il vincitore dovrà avere il placet di Pechino per potersi insediare.
Ex colonia britannica tornata sotto la sovranità cinese nel 1997, Hong Kong gode di uno status speciale che gli garantisce maggiori libertà civili rispetto al resto della Cina, in virtù del principio “un paese, due sistemi”.
Taiwan segue con grande partecipazione le manifestazioni per la democrazia. “Capiamo pienamente e sosteniamo la richiesta del popolo di Hong Kong per elezioni dirette” ha affermato il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou. Intanto un gruppo di studenti ha occupato a Taipei l’ingresso della sede dell’ufficio di collegamento con Hong Kong, in una manifestazione di solidarietà con l’ex colonia britannica. “Oggi Hong Kong, domani Taiwan”, si leggeva su alcuni cartelli.
“Le autorità cinesi dovrebbero ascoltare la voce della gente di Hong Kong e gestire la protesta di decine di migliaia di persone in maniera pacifica e prudente” ha dichiarato Ma, secondo quanto riferisce l’agenzia stampa di Stato ‘Central News Agency’.