Home Nazionale Lavoro: sindacati pronti al negoziato, ma su sfide nebbia fitta/Adnkronos

Lavoro: sindacati pronti al negoziato, ma su sfide nebbia fitta/Adnkronos

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Roma, 30 sett. (AdnKronos) – Sindacati pronti al confronto con il premier. Cgil, Cisl e Uil non esitano, infatti, il giorno dopo l’annuncio un po’ a sorpresa di Matteo Renzi sulla disponibilità ad un incontro, ad accogliere positivamente l’invito anche se al momento nulla è stato ancora formalizzato e sulle ‘sfide’ lanciate dal palco della direzione Pd ai sindacati è nebbia fitta. Legge sulla rappresentanza sindacale, contrattazione aziendale e produttività e salario minimo, infatti, dicono ad una sola voce, sono temi fin troppo generici e senza una chiara declinazione è difficile capire l’orientamento della discussione.
Quello che appare certo è che in prossimità del vertice Cgil, Cisl e Uil dovranno tornare ad incontrarsi nonostante la fumata nera di lunedì, quando non è stata trovata la quadra su una piattaforma unitaria che includesse, dopo fisco e pensioni, anche il tema del lavoro. “Non ci siamo persi di vista… se ci sarà l’ufficializzazione della richiesta di incontro da parte di Renzi, ritengo che ci sarà la necessità di scambiarci delle opinioni”, dice il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo.
Le questioni che Renzi ha lanciato sul tavolo del ‘negoziato’, infatti, non sempre hanno unito i sindacati che però nel tempo sono riusciti a siglare accordi interconfederali che in un certo senso hanno già blindato gli stessi temi.
E’ dunque il voler riaprire questioni che hanno visto tra Cgil, Cisl e Uil anche divisioni profonde, poi superate, e l’incertezza che regna sulle proposte sempre annunciate e mai definite ad alimentare una certa diffidenza. Lo ridice chiaro il leader Cgil, Susanna Camusso, commentando la proposta avanzata da Renzi alla direzione Pd. “Mi sembra una proposta molto confusa, non netta nei contorni”, spiega ribadendo le critiche all’incertezza che regna sul capitolo lotta al precariato, sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sull’articolo 18.
Accuse che rivolge a Renzi anche la Uil. “Vogliamo capire con esattezza cosa propone, perché al momento non sappiamo di cosa stiamo parlando, non ci sono indicazioni, orientamenti”, dice ancora Barabagallo.
Quanto al merito delle sfide lanciate dal Premier, restano in campo posizioni e sensibilità diverse. Una legge sulla rappresentanza, infatti, è vista positivamente solo dalla Cgil che l’ha chiesta ufficialmente a più riprese mentre la Cisl ha sempre contrastato questo disegno, ritenendo la materia esclusiva competenza delle parti e temendo il ‘mare aperto’ della discussione parlamentare che avrebbe esposto il tema alle diverse sensibilità politiche. Così anche per la Uil che avrebbe concesso un via libera ad una legge solo in presenza di un ddl che avesse recepito integralmente l’accordo del 13 gennaio scorso, blindato da una richiesta di fiducia.
Analogamente il tema sulla contrattazione aziendale e la produttività al centro di un accordo interconfederale, siglato nel 2011 anche da Viale dell’Astronomia, che riportò, al termine di un negoziato duro e difficile, anche la Cgil al tavolo della trattativa. In quell’accordo si definirono perimetri e materie sia del livello nazionale che di quello aziendale. Perimetri e materie che Cgil, Cisl e Uil difficilmente rimetteranno in discussione.
Discorso più diversificato sul salario minimo che però, anche se con sfumature diverse, ha già incassato dai sindacati un sostanziale no. Il rischio, hanno ribadito tutti a più riprese, è quello di ottenere una abbassamento generale dei salari e l’introduzione di un elemento di concorrenza tra lavoratori.