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“L’eliminazione del Segreto di Stato sui flussi di materie prime strumento fondamentale contro frodi e inganni”

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“L’eliminazione del Segreto di Stato sui flussi di materie prime strumento fondamentale contro frodi e inganni”

Tulio Marcelli: un cambio di marcia significativo per tutelare la salute dei cittadini e difendere il nostro patrimonio agroalimentare

“L’eliminazione del ‘segreto di Stato’ sui flussi di materie prime è uno strumento fondamentale per sostenere la ripresa economica e per contrastare le frodi e gli inganni, che portano sulle nostre  tavole prodotti stranieri, spacciandoli per nazionali”. Sono parole del presidente di Coldiretti Arezzo, Tulio Marcelli, che giudica questo provvedimento del governo in questo modo: “Un cambio di marcia ed un passo avanti significativo per tutelare la salute dei cittadini e difendere il patrimonio agroalimentare: il Governo renderà pubblica la provenienza delle importazioni delle materie prime agricole”.

Dall’inizio della crisi sono più che triplicate in Italia le frodi a tavola con un incremento record del 248 per cento del valore di cibi e bevande sequestrati perché adulterate, contraffate o falsificate. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013. Nei 2013 in Italia sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne (25 per cento), farine pane e pasta (15 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (7 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (18 per cento). Altro dato sul quale riflettere i 40 miliardi di importazioni di cibo dalla estero.

Marcelli ricorda allora che la battaglia per la trasparenza di Coldiretti parte da lontano, “ma l’attenzione rimbalzò su tutti i media nazionali, con il presidio alle frontiere del dicembre 2013, quando migliaia di agricoltori, tra i quali una forte delegazione aretina, controllarono i tir in ingresso dal Brennero, scoprendo alimenti di provenienza estera che varcavano i confini per poi essere lavorati e diventare a tutti gli effetti “made in Italy”.

Ora il Ministero della Salute ha disposto la costituzione di un comitato che dovrà definire, in tempi brevi, le modalità per rendere disponibili tutte le informazioni a quanti abbiano un legittimo interesse a conoscerle.

“Fino ad oggi, una complessa normativa doganale – spiega dal canto suo il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi – favoriva una mancanza di trasparenza che moltiplicava gli inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina e i prosciutti provenienti dalla Germania venduti come produzione nazionale”. Con questo provvedimento, quindi, secondo Coldiretti Arezzo, potranno essere salvaguardate anche la qualità e la distintività delle eccellenze agroalimentari e delle tipicità dell’aretino.