Home Nazionale Letteratura: giurato Nobel, quella occidentale è malata di sclerosi

Letteratura: giurato Nobel, quella occidentale è malata di sclerosi

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Parigi, 7 ott. – (Adnkronos) – Nella letteratura occidentale contemporanea “c’è un problema”, che potrebbe essere individuato in “una forma di sclerosi della creazione”. Lo afferma Horace Engdahl, membro dell’Accademia Reale Svedese, l’istituzione che giovedì 9 ottobre, alle ore 13 in punto a Stoccolma, annuncerà il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2014. Alla vigilia dell’assegnazione, il noto critico letterario svedese Engdahl ha confidato la sua visione della letteratura al giornale francese “La Croix”.
“Osserviamo gli effetti perversi della professionalizzazione del mestiere dello scrittore in taluni paesi – sostiene Engdahl facendo riferimento in particolare agli Stati Uniti – soprattutto legati al sistema delle borse di studio e dei sostegni finanziari”. “In numerosi scrittori dell’Africa o dell’Asia”, precisa il giurato del Comitato Nobel, invece “si scopre una certa libertà”. “Ma questo sviluppo occidentale si estende rapidamente con la globalizzazione e può essere che tra dieci o vent’anni nessun territorio sfuggirà al fenomeno”. Horace Engdahl non è nuovo a sortite polemiche: in una dichiarazione del 2008 definì gli scrittori nordamericani troppo “ignoranti e provinciali” per competere con quelli europei.
Le parole Engdahl a “Le Croix” sono state lette come una sorta di anticipazione del vincintore del Nobel che quest’anno andrebbe a un non occidentale. Per questo i bookmakers inglesi di Ladbrokes danno come superfavoriti lo scrittore kenyota Ngugi wa Thiong’o (7/1) e lo scrittore giapponese Haruki Murakami (9/1). Tra i favoriti negli ultimi giorni gli scommettitori hanno messo anche la scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Alexievich (7/1), nota per le sue inchieste e reportage sulle vittime di Cernobyl e il malaffare in Russia dopo il crollo del comunismo.
Restano stabili le quotazioni dello scrittore albanese Ismail Kadare (10/1), dello scrittore austriaco Peter Handke (16/1), che si ritrova in compagnia di Adonis (16/1), Philip Roth (16/1) e Milan Kundera (16/1). Tra gli italiani si scommette ancora una volta su Umberto Eco e Dacia Maraini (entrambi dati stabili 33/1), che viaggiano alla stessa velocità di scommessa di Nuruddin Farah, Margaret Atwood, Don DeLillo, Amos Oz e Antonio Lobo Antunes. Nelle liste dei favoriti c’è ancora chi scommette su Bob Dylan, il menestrello del rock, che con 50/1 divide la sorte con Salman Rushdie, Cees Nooteboom, Javier Marias e Cormac McCarthy.