Roma, 15 set. (Adnkronos) – “Don Pino Puglisi è un testimone di una fede profonda e autentica, vissuta con libertà e amore nel servizio ai più deboli e agli emarginati. La mafia lo ha ucciso perché non si faceva da parte e non si rassegnava al dominio violento delle cosche che contrastava con la mitezza del Vangelo. Ma non ha spento la sua voce che anzi, in questi ventuno anni, si è fatta via via più forte e ha lasciato un segno indelebile nel popolo dei credenti e nella coscienza civile degli italiani”. Lo ha detto Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia.
“Il suo sacrificio, come quello di don Peppe Diana, – ha proseguito Bindi – continua a sostenere l’impegno di tanti, credenti e non credenti, che in tutta Italia e soprattutto al Sud contendono alle mafie spazi di libertà e di giustizia. E se oggi la Chiesa di papa Francesco ha tracciato una linea di netta separazione tra mafia e fede cristiana, le istituzioni politiche non possono essere da meno dimostrando che la lotta ai poteri criminali è una priorità per la crescita e la democrazia del paese”, ha concluso.