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Agricoltura: Coldiretti, addio frutteti, tagliata 1 pianta su 2

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Roma, 20 mag. (AdnKronos) – Rischia di sparire il frutteto italiano che si è ridotto di un terzo (-33 per cento) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante di mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti, che rischiano di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo all’inaugurazione a Fiera Milano di Fruit Innovation: la superficie coltivata a frutta in Italia è passata da 426mila ettari a 286mila, un crollo netto del 33 per cento in 15 anni, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat sulle coltivazioni legnose agrarie pubblicati a maggio 2015.
A determinare la scomparsa delle piante da frutto è stato il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono piu’ a coprire neanche i costi di produzione. Il taglio maggiore, sottolinea la Coldiretti, ha interessato i limoni, con la superficie dimezzata (-50 per cento), seguiti dalle pere (-41 per cento), pesche e nettarine (-39 per cento), arance (-31 per cento), mele (-27 per cento), clementine e mandarini (-18 per cento).
Il disboscamento delle campagne italiane è il risultato, spiega la Coldiretti, di una vera invasione di frutta straniera con le importazioni che negli ultimi 15 anni sono aumentate del 37 per cento ed hanno quasi raggiunto i 2,1 miliardi di chili ma anche di un progressiva riduzione dei consumi da parte delle famiglie. L’acquisto medio di frutta per famiglia acquirente è diminuito in modo significativo: da 244 chili annui del 2000 si è passati ai circa 178 chili del 2014, con un taglio del 27 per cento.