Home Nazionale Banche: sindacati credito, in 15mila in piazza contro deregulation lavoro

Banche: sindacati credito, in 15mila in piazza contro deregulation lavoro

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Milano, 27 gen. (AdnKronos) – Difendere il lavoro e il potere d’acquisto dei salari e stimolare un confronto sui rischi derivanti dal decreto sulle banche popolari recentemente varato dal governo Renzi che, secondo Assopopolari, potrebbe provocare la perdita di ventimila posti di lavoro in due anni. Questi i motivi che porteranno i lavoratori del settore bancario a incrociare le braccia e a scendere in piazza per una serie di manifestazioni che il prossimo 30 gennaio toccheranno contemporaneamente quattro città italiane, coinvolgendo almeno 15mila lavoratori. L’annuncio è dei segretari delle confederazioni sindacali del credito che questa mattina a Milano hanno spiegato le cause che hanno determinato la decisione.
“Abi – spiega il segretario generale della Fisac Agostino Megale – si pone da apripista nella disdetta del contratto nazionale scaduto lo scorso anno, per il rinnovo del quale era stato avviato un tentativo di confronto concluso senza esito, a cui era seguito il primo sciopero della categoria”.
In questi mesi la trattativa si è arenata e, se non verrà trovato un accordo, “dal primo aprile seguirà la disapplicazione del contratto con la conseguenza che verranno a mancare le regole essenziali e si creerà una dimensione assimilabile al ‘fai da te'”. Un “avamposto pericoloso – sottolinea ancora Megale – per i 309mila lavoratori del settore, diminuiti dal 2000 di 68mila unità e che negli ultimi 15 anni hanno perso circa 800 euro di salario contrattuale contro i 600mila euro in più ogni anno dei top manager”. Una forbice che indica “una disuguaglianza sociale sempre più distante, se si considera che un banchiere guadagna mediamente 3,7 milioni l’anno, quanto 150 giovani apprendisti tutti insieme”.