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Crisi: analisti francesi, nel 2015 pil Italia tra +0,3% e +0,5%

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Parigi, 4 gen. (AdnKronos) – L’Italia quest’anno dovrebbe uscire dalla recessione. La ripresa tuttavia sarà “modesta e fragile” con un pil in crescita tra +0,3% e +0,5%. Nel 2016 si dovrebbe registrare una lieve accelerazione con un pil a +1%. E’ quanto stimano, in sintesi, gli economisti delle principali banche francesi. Il Crédit Agricole, infatti, stima per l’Italia un pil a +0,3% nel 2015 e a +1% nel 2016; la Société Générale punta a +0,4% quest’anno e a +1% nel 2016 e Bnp Paribas a +0,5% nel 2015 e a +1% nel 2016.
“Impantanata” nella recessione da tredici trimestri consecutivi (crescita zero o negativa”, l’Italia, dall’inizio della crisi nel 2008 ha perso “circa un decimo del suo pil”. Nel 2015, tuttavia, sostengono gli economisti di Bnp Paribas, si dovrebbe assistere all’uscita dalla recessione con una “ripresa timida e fragile”. Il processo di riforme strutturali “ampio e ambizioso” lanciato dal Governo guidato da Matteo Renzi, osservano, “è iniziato” ma, rilevano, “manca parecchio affinché sia portato al termine”.
A frenare la ripresa in Italia comunque è “il nuovo indebolimento della domanda interna” (i consumi del settore privato sono inferiore di oltre il 7% rispetto ai livelli del 2008) e il calo “persistente” degli investimenti. A differenza dei principali paesi europei che hanno subito ‘solo’ un declino dell’investimento privato, l’Italia, infatti, rilevano gli economisti di Bnp Paribas, ha anche sofferto di una “forte contrazione” dell’investimento pubblico che è sceso da 54 miliardi di euro a 38 mld tra il 2009 e il 2013. (segue)
Nel primo e nel secondo trimestre del 2015, rilevano gli economisti del Crédit Agricole, l’Italia dovrebbe registrare, per entrambi i trimestri, un pil in crescita dello 0,1%. Nel terzo il pil dovrebbe collocarsi a +0,2% e a +0,3% nel quarto. L’inflazione tendenziale in Italia, sostengono sempre gli economisti del Crédit Agricole, dopo +0,2% nel 2014, dovrebbe salire a +0,4% nel 2015 e a +1% nel 2016. Nell’area euro, dopo +0,5% nel 2014, l’inflazione tendenziale dovrebbe attestarsi a +0,3% nel 2015 e a +1,2% nel 2016.
Il tasso di disoccupazione in Italia nel primo trimestre del 2015, sostengono gli economisti del Crédit Agricole, dovrebbe attestarsi al 12,8%, allo stesso livello di quello registrato nel terzo e nel quarto trimestre del 2014. La disoccupazione dovrebbe scendere al 12,6% nel secondo trimestre del 2015, al 12,5% nel terzo e al 12,4% nel quarto trimestre. La disoccupazione dovrebbe scendere sotto la soglia del 12% nel terzo trimestre del 2016 (11,8%) e nel quarto (11,6%). Per gli economisti di Bnp Paribas, invece, dopo 12,8% nel 2014, il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 12,9% quest’anno per poi scendere al 12,7% nel 2016.