(AdnKronos) – L’insegnamento dell’educazione emozionale deve insomma diventare parte integrante dei programmi e dell’attività didattica nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado. L’obiettivo di fondo, spiega il senatore di Fi, deve essere quello di “contribuire alla formazione di una cultura ispirata alla conoscenza dell”alfabeto emotivo’, costruendo nel tempo valori in grado di accompagnare i bambini e gli adolescenti verso l’età adulta con le indispensabili attitudini”.
La scelta dei docenti è affidata alle direzioni scolastiche regionali e agli assessorati per l’istruzione e la salute delle Regioni, con l’obiettivo di istituire degli albi regionali degli insegnanti di educazione emozionale. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il ministro dell’Istruzione, di concerto con il ministro della Salute, istituisce corsi di qualificazione professionale per i docenti idonei all’insegnamento. Corsi che hanno una durata massima di sei mesi in quegli atenei che prevedono la laurea in discipline umanistiche e psicopedagogiche.
La scuola, sottolinea Cardiello, “deve ampliare il suo panorama formativo, per non ridursi alla sola trasmissione di contenuti disciplinari. E’ necessario sviluppare le competenze relazionali e coltivare l’intelligenza emotiva, per combattere l’aggressività, la violenza, il bullismo, i comportamenti antisociali dei giovani”.