Milano, 5 ott. (AdnKronos) – Il mercato del lavoro in Italia, nonostante alcune misure introdotte negli ultimi mesi, è ancora troppo rigido. Sul fronte normativo c’è ancora poca flessibilità, ad esempio sul part-time, dal lato delle aziende invece c’è troppa resistenza a passare da uno stage a un impiego retributivo, mentre i lavoratori, o candidati tali, “sono ancora ossessionati dal posto fisso”. E’ quanto sostiene Mauro Maltagliati, co-fondatore e country manager per l’Italia di Cornerjob, piattaforma per dispositivi mobili dedicata alla ricerca di lavoro per profili medio-bassi e ad alta rotazione, attiva in Italia, Francia, Spagna e Messico.
In occasione della diffusione dei dati registrati dalla app nei mesi dell’estate 2016, con oltre 100mila richieste per la piattaforma che da luglio 2015 ha contato più di un milione di registrazioni, Maltagliati spiega che “ci sono ancora troppe rigidità nel mercato del lavoro in Italia”. Dal lato dei candidati, ad esempio, “c’è l’ossessione per il posto fisso. Bisogna smettere di pensarci: il mercato internazionale del lavoro lo ha già abolito e rende più difficile l’ingresso nel mondo del lavoro. Le aziende non si vogliono far carico di contratti a tempo indeterminato, che sono troppo onerosi anche a livello normativo”.
In questo senso il Jobs Act “è un primo passo nella giusta direzione e bisogna proseguire su questa strada”. Secondo Maltagliati, “alcune cose della riforma sono buone, come l’idea di riscrivere il contratto sociale: il posto fisso non è più praticabile e le aziende non assumono più a tempo indeterminato”. Poi, aggiunge, “si vedrà solo nel medio-lungo termine se il Jobs Act avrà degli effetti positivi”.