Milano, 28 dic. (AdnKronos) – Sono in tutto 570 le startup nate a Milano con il sostengo del Comune dal 2012 a oggi. Insieme, hanno generato circa 5.500 posti di lavoro. Negli ultimi sei mesi, in particolare, ventuno startup si stanno formando in periferia. Sono alcuni dati diffusi dal Comune di Milano, a valle del bando Startupper chiuso l’estate scorsa che ha messo a disposizione 1,5 milioni agli aspiranti imprenditori che vogliono far nascere le loro attività nelle aree periferiche della città.
Tra i 21 imprenditori che hanno aderito al bando, 16 sono donne e 5 uomini, l’80% è under 35 e in possesso di laurea o diploma. Le nuove realtà che aprono sono in Corvetto, Villapizzone, Lorenteggio Giambellino, Barona, Morsenchio, Bicocca-Greco, Bruzzano, Bovisa e Certosa. Tra le startup c’è quella che produce pasta fresca, oppure una moderna ciclofficina con annesso bar, una kebabberia gourmand o un’hamburgeria dove gustare sapori esotici come carne di canguro e struzzo.
L’assessore milanese alle Politiche per il Lavoro, attività produttive e Commercio, Cristina Tajani, fa il punto sul risultato raggiunto. “Per stimolare la nascita di nuove imprese e occupazione – spiega – abbiamo sempre agito su un doppio binario: l’impulso all’apertura di nuove imprese di vicinato, soprattutto in periferia, e il sostegno a moderni incubatori d’impresa dove coltivare start-up. Abbiamo investito circa 5,4 milioni di euro per finanziare bandi volti all’auto-imprenditoria e circa 1,7 milioni negli 8 incubatori di cui il Comune è partner. Favorendo la nascita di nuove attività, contribuiamo alla rigenerazione urbana e sociale di tutti i quartieri della città perché l’innovazione è tale quando rappresenta lavoro e inclusione”.