Home Nazionale Sicilia: a sei mesi dalle regionali partiti scaldano i motori per il dopo-Crocetta (2)

Sicilia: a sei mesi dalle regionali partiti scaldano i motori per il dopo-Crocetta (2)

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(AdnKronos) – Nei mesi scorsi Musumeci aveva proposto le primarie del centrodestra ma Berlusconi si sarebbe opposto e alla fine sono saltate. “La battaglia per le primarie era l’unico elemento innovativo nel panorama politico italiano – dice oggi Musumeci – Per la prima volta avremmo dato la parola alla gente per scegliere il miglior candidato possibile. I fatti sono noti, le forze politiche che ci hanno creduto ale primarie hanno proseguito nella strada intrapresa. Chi non ci ha creduto, all’ultimo momento si è tirato fuori. Grande rispetto per le scelte di ognuno”. Ma avverte: “Stavolta il candidato non può uscire fuori nell’ultimo mese, mentre gli altri sono già da tempio in campagna elettorale”.
Giancarlo Cancelleri, parlando della Sicilia che lascia Crocetta, dice all’Adnkronos: “La risposta sarebbe scontata e immagino che tutti abbiano detto che lascia macerie. In realtà, quello che rimane è la consapevolezza di essere di fronte a un popolo che ha bisogno di credere in qualcosa e in qualcuno”. Il leader grillini si dice “terrorizzato” di un ritorno di un ‘cuffarismo’: “Di fronte all’incompetenza amministrativa di questo governo regionale, quasi è venuta voglia di tornare a Cuffaro. Questo mi terrorizza e mi fa paura. Sono disgustato da questo pensiero. Crocetta ha fatto venire voglia di un ritorno a Cuffaro. E questo è pericoloso”. Sugli avversari dice: “Non sono così spavaldo e sicuro come altri. Io ho rispetto per tutti gli avversari, anche per Crocetta. Noi, intanto, continuiamo a lavorare come se fossimo un movimento all’1 per cento”. “Dobbiamo pedalare fino all’ultimo istante”, dice.
Sulla sua candidatura, Cancelleri spiega: “Mi fa ridere Davide Faraone che dice che il candidato del M5S è scelto a Roma. C’è un eccessivo accanimento nei metodi che ogni movimento ha. Loro hanno le primarie e a me non interessa se li votano cinesi o se ci sono schede già compilate. Noi abbiamo il metodo on line tanto vituperato da loro”. “Oggi sentirmi dare del candidato romano mi fa sorridere, Faraone sa che sta mentendo”, dice. E sul Pd: “E’ un paradosso, ma il Pd rischia di avere come candidato più credibile crocetta che rischia di mettere d’accordo tutti”. Scettico invece sulla candidatura del Presidente del Senato, Pietro Grasso: “Non credo che abbia voglia di fare l’agnello sacrificale. Gli do troppa lungimiranza politica per potere pensare che possa accettare una proposta del genere”.