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Fisco: Artigianfidi Padova, per ridurre evasione si introduca conflitto interessi

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Padova, 29 giu. (AdnKronos) – “Un suggerimento per il governo Conte: se vuole veramente avviare un percorso virtuoso nella lotta all’evasione (che in provincia di Padova si attesta intorno ai 2 miliardi di euro complessivi) veda di introdurre il conflitto di interessi”. Il suggerimento arriva da Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova, che prende spunto dalla Relazione annuale sull’evasione fiscale e contributiva realizzata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti per ritornare su un suo vecchio refrain: “Non ci sarà mai giustizia fiscale – ricorda – se non si farà in modo che chi paga per ottenere un bene o un servizio non abbia la possibilità di scaricarne il costo. Prevedere come avviene adesso di recuperare, ad esempio, il 19% delle spese mediche sostenute, è una possibilità, dispendiosa e fastidiosa, che per il contribuente non vale nemmeno la candela”.
Quanto emerge dal documento dei commercialisti è di una evidenza disarmante: dei 35,8 miliardi di Iva “occultata” al Fisco, “26,3 miliardi (pari al 73,4% del totale) – si può leggere nella relazione – sarebbero riconducibili a un’evasione che si realizza nelle transazioni con consumatori finali non “Partite Iva”, per effetto del convergente interesse” degli autonomi di “non fatturare (per poi non dichiarare ai fini delle imposte sul reddito i propri ricavi, o compensi) e della persona fisica consumatore finale di non pagare l’Iva a suo carico in aggiunta al ricavo, o compenso che corrisponde a chi gli cede un bene, o gli presta un servizio”.
“In pratica – continua Di Stasio – l’interesse degli uni collima con quello degli altri, mentre se al consumatore finale fosse consentito di defalcare il costo ecco che la sua richiesta di documentazione comprovante sarebbe certa”.