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Maltempo allagamenti e frane, agricoltura sott’acqua – foto

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Maltempo allagamenti e frane, agricoltura sott’acqua – foto

A Monsigliolo di Camucia, nel cortonese è straripato il torrente la Macchia, molti danni alle colture quali girasoli, grano duro e grano tenero

Il maltempo continua a non dare tregua all’agricoltura aretina, la primavera 2019 verrà ricordata come una delle più anomale, che ha sconvolto i cicli colturali delle produzioni agricole destinate sia agli uomini che agli animali.

Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il livello di fiumi, proprio come è successo nel cortonese, a Monsigliolo di Camucia dove la Macchia, torrente della zona, ha straripato con relativa frana, causando ingenti danni all’Azienda Agricola Magini Franco.

A raccontarci i fatti è Daniele Baldetti, conto terzista e collaboratore dell’azienda “Siamo letteralmente sommersi dall’acqua, il torrente non ha retto la quantità di pioggia caduta in queste ultime ore e stamani c’è stato lo strappo.

Qui abbiamo sia campi di girasole, che di grano duro e grano tenero per oltre 20 Ha, di queste quantità, per quanto riguarda li girasole è difficile che si salvi anche solo un centimetro, il grano è compromesso, forse si riuscirà a raccogliere qualcosa ma al momento è ancora prematuro fare una stima, è certo che le piante hanno subito una forte asfissia radicale e tutto questo andrà a farci perdere ulteriore prodotto.

Bisognerà però attendere – si avvia a concludere Baldetti – ancora qualche settimana per verificare come reagiranno le piante e quantificare l’esatta entità del danno, intanto possiamo solo affermare di essere in una situazione di vera emergenza”.

Una condizione che aggrava duramente il conto dei danni nelle campagne in una primavera segnata da precipitazioni eccezionali nel mese di maggio particolarmente delicato per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo, le piante che iniziano a fare i primi frutti. L’anomalia climatica si fa sentire dove si è verificata una vera strage per verdure, cereali e frutta.

A causa di una primavera maledetta si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne anche se – sottolinea la Coldiretti aretina – lo stato di sofferenza della natura è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest’anno fino ad ora è praticamente azzerata per il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre, se lo mangiano per sopravvivere.

L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente.

Il risultato – conclude la Coldiretti – è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l’agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.