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Covid: come funziona la raccolta e la diffusione dei dati

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Covid: come funziona la raccolta e la diffusione dei dati
Antonio D'Urso

L’Asl Toscana sud est rielabora alle 14 i dati delle 24 ore precedenti

“L’estrazione dei dati la facciamo ogni giorno alle 14. Il tempo di effettuare le verifiche e poi, tra le 16 e le 17 la inviamo non solo ai media ma anche ai Sindaci. I nostri dati – sottolinea Antonio D’Urso, Direttore generale della Asl TSE – sono il frutto di un monitoraggio costante condotto nelle nostre strutture e coprono una precisa fascia oraria: dalle 14 di un giorno alle 14 di quello successivo”.

Come vengono raccolti i dati per l’estrazione? “I tamponi sono analizzati nei laboratori aziendali di Arezzo, Siena e Grosseto nonché in tre strutture private. I risultati confluiscono nel portale SISPC Regione Toscana che è accessibile solo ai Prefetti, ai Comuni e alle aziende sanitarie che lo alimentano. Da qui i Sindaci, qualora lo vogliano, possono leggere i dati di loro interesse”.
L’Asl Toscana sud est non si limita comunque all’inserimento in questo “flusso” d’informazioni verso la Regione.

“Il nostro Dipartimento di prevenzione – ricorda D’Urso – ha quindi organizzato il data base per il recepimento e la lavorazione dei dati. Questo ci consente un monitoraggio costante per l’intera giornata e di venire incontro, come è accaduto soprattutto nella fase più acuta dell’emergenza, alle esigenze d’informazione dei cittadini e dei media. Il flusso gestito a livello regionale e nazionale ha anch’esso un arco temporale di 24 ore ma dalla mezzanotte di un giorno alla mezzanotte del giorno successivo. Lo sforzo della nostra ASL consente di avere dati aggiornati almeno fino alla 14 con una possibilità di verifica per le ore 16”.

L’indicazione sul numero dei deceduti, in considerazione che ci sono percorsi formali complessi, è ufficialmente quello del SISPC. Comunque l’Asl comunica ogni giorno i dati su eventuali decessi che si sono verificati nella giornata stessa. Lo “storico” – come detto – è allineato al SISPC.
“Parlando di numeri – continua Antonio D’Urso – è utile anche condividere i concetti che sono chiamati a quantificare. Adesso si sta “diffondendo” fortunatamente anche la parola guariti. Per una lettura corretta dei dati che vengono diffusi, può essere utile ricordare la differenza tra guarito clinico e guarito sierologico. Il primo presenta la fine dei sintomi e questa è la condizione perché venga sottoposto ai tamponi che sono 2 a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se risulta negativo ad entrambi, allora il paziente viene classificato come guarito virologico. A questo punto non è più nella condizione di infettare altre persone e può di nuovo fare tutto ciò che i decreti consentono ad un cittadino non positivo al Covid”.

L’Asl TSE si è particolarmente impegnata a consentire, laddove ci siano le condizioni sanitarie e normative, l’isolamento domiciliare invece che il ricovero ospedaliero. “Da questo punto di vista – conclude D’Urso – la nostra è l’azienda sanitaria in Toscana che ha isolato di più e ricoverato di meno: 100 in ospedale e 850 a casa. Questi sono ovviamente paucisintomatici e nella loro abitazioni c’erano o ci sono tutte le condizioni che consentono l’isolamento”.