Home Arezzo Ghinelli scrive a D’Urso: “ritorno alla normalità per la sanità aretina, un piano da predisporre subito e da concordare insieme”

Ghinelli scrive a D’Urso: “ritorno alla normalità per la sanità aretina, un piano da predisporre subito e da concordare insieme”

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Ghinelli scrive a D’Urso: “ritorno alla normalità per la sanità aretina,  un piano da predisporre subito e da concordare insieme”
Alessandro Ghinelli

Ghinelli scrive a D’Urso: ritorno alla normalità per la sanità aretina,
un piano da predisporre subito e da concordare insieme

“La Fase 2 va costruita insieme, Arezzo ha dato prova di essere una sanità di eccellenza,
ora la Regione faccia un bagno di umiltà. E ci ascolti”

“Non pretendo che si conoscano i tempi, ma pretendo che si decidano insieme i modi, e sui modi credo che si debba iniziare subito a parlarne”. Questo in poche parole è il senso della lettera che il Sindaco Alessandro Ghinelli ha inviato al direttore generale della Asl Sud Est, Antonio D’Urso.
“La sanità aretina ha pagato un prezzo alto all’emergenza sanitaria generata dal coronavirus, con il coinvolgimento del San Donato nella rete regionale degli ospedali COVID che ha determinato un ripensamento generale del sistema e il conseguente spostamento di interi reparti con evidenti criticità per operatori e cittadini”, dichiara Ghinelli. “Non sono stato protagonista di questa scelta – né mi competeva, ma l’ho accettata di buon grado e anche con orgoglio perché in emergenza è corretto scegliere le eccellenze e siamo contenti che la Regione Toscana abbia capito che Arezzo lo è.

Ero e sono consapevole che il sistema si sia stressato e che si siano creati alcuni disagi per i cittadini oltre che per i nostri professionisti, ma il momento di estrema criticità non poteva che mettere tutti al servizio della comunità. Ora però è tempo anche per la sanità di pensare alla ‘fase 2’ e al ritorno alla normalità – quando sarà possibile-, ma questo ritorno va programmato e soprattutto condiviso senza imposizioni, forzature, o rinnovate mortificazioni. Ho chiesto quindi al direttore generale di trovare un tempo per questa condivisione, e di farlo nella consapevolezza che se abbiamo ‘subìto’ la scelta del San Donato come ospedale COVID non saremo disponibili ad una ‘fase 2’ dove la Città non sia protagonista. Credo che questa emergenza abbia insegnato molto, o almeno spero, alla politica regionale, a partire dal fatto che Arezzo merita più risorse e più rispetto perché abbiamo dimostrato, sul campo, di essere eccellenza: al tempo stesso sono venute alla luce gravi carenz, dal fallimento di Estar – centrale unica di committenza – che ha dimostrato una inefficienza ai limiti dell’inimmaginabile, fino ad un sistema sanitario che ha impiegato settimana intere prima di dotare i nostri operatori dei dispositivi di protezione individuale, manifestando inadeguatezza in tempo di crisi, che ha portato anche ad esiti tragici in alcune RSA.

Mi aspetto una riflessione complessiva e stavolta unita ad una umiltà di base che deve avere come primo risultato quello di ascoltare Sindaci, operatori, e cittadini. E’ questo quello che mi aspetto fin dalla prossima settimana”, conclude il Sindaco.