Home Arezzo Imparare il coding, anche ad Arezzo il CoderDojo per bambini e ragazzi dal 6 ai 15 anni

Imparare il coding, anche ad Arezzo il CoderDojo per bambini e ragazzi dal 6 ai 15 anni

0
Imparare il coding, anche ad Arezzo il CoderDojo per bambini e ragazzi dal 6 ai 15 anni

Anche ad Arezzo si attiva il CoderDojo, una  “palestra” gratuita dove bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni possono imparare il coding, creando storie animate e videogiochi grazie a Scratch e al suo semplice linguaggio di programmazione.

Il primo incontro online è previsto sabato 27 marzo, dalle ore 15 alle 17, ed è organizzato da Mario Giampolo, ricercatore del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena con sede ad Arezzo.
CoderDojo è una rete internazionale di volontari pensata per promuovere il coding e la robotica educativa tra i più giovani. Un movimento non profit organizzato in club locali, detti Dojo, dove si impara a programmare in modo divertente e gratuito.

Il termine CoderDojo deriva dall’unione delle parole coder, che significa programmatore, e dojo, termine giapponese che indica il luogo dove si imparano le arti marziali. E’ quindi una “palestra” digitale dove si allena il pensiero computazionale e si gioca con la robotica.
“CoderDojo Arezzo nasce dall’esperienza di ricercatori ed insegnanti – spiega il professor Giampaolo – ed è uno spazio dove tutti, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, anche se non hanno mai provato a programmare possono partecipare per divertirsi e apprendere, potenziare l’immaginazione, la creatività, le abilità progettuali e di risoluzione di problemi. Il coding è la chiave per comprendere la robotica, l’intelligenza artificiale, il pensiero computazionale, che hanno e avranno un impatto importante nella vita quotidiana e lavorativa”.

“E’ una nuova lingua  – prosegue Giampaolo – che può e deve essere appresa fin da piccoli. In questo caso però programmare non vuol dire imparare lunghe e noiose stringhe di comandi, ma immaginare, progettare, condividere e dare sfogo alla creatività grazie ad attività che permettono la creazione di storie, animazioni e videogiochi o anche di capire relazioni tra variabili, concetti legati allo spazio e al movimento o di simulare concetti di fisica e matematica”.

Oltre a invitare i bambini e i ragazzi a partecipare agli incontri, si cercano anche volontari che hanno la passione per le tecnologie e che vogliono mettersi alla prova come mentor dei più piccoli.