Sono incoraggianti i risultati preliminari relativi all’osservazione dell’efficacia della vaccinazione anti-Covid, registrati all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, tra i primi studi di questo tipo e che riporta l’efficacia dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino a mRNA. A dirlo lo studio denominato “Motive”, promosso dalle professoresse Maria Grazia Cusi, direttore della UOC Microbiologia e Virologia, e Monica Bocchia, direttore della UOC Ematologia dell’Aou Senese.
Coinvolti circa 200 operatori sanitari volontari, 45 anni l’età media, vaccinati con le due dosi di vaccino a mRNA e nei quali è stata studiata la risposta anticorpale. «La tolleranza del vaccino è stata complessivamente buona, riscontrando nella maggior parte dei casi solo sintomi locali in sede di vaccinazione e lievi sintomi generalizzati in circa un terzo dei soggetti – spiega la professoressa Maria Grazia Cusi -.
Inoltre, è stata riscontrata una correlazione tra risposta anticorpale e reattogenicità al vaccino, con un livello anticorpale più alto nei soggetti che hanno presentato più evidenti sintomi clinici». In particolare, in un campione di 50 soggetti, il dosaggio degli anticorpi è stato effettuato anche prima della seconda dose di vaccino, documentando la presenza di anticorpi già nel 96% dei casi. Dieci giorni dopo la seconda dose di vaccino è stato osservato un consistente incremento del titolo anticorpale nel 100% dei soggetti vaccinati.
Il controllo effettuato a 30 giorni dalla seconda dose ha mostrato un livellamento degli anticorpi, confermando la presenza di anticorpi protettivi, neutralizzanti il virus, nel 99,5% dei casi. I dati fin qui registrati confermano pertanto l’efficacia del vaccino contro il SARS-CoV-2. «Abbiamo subito pensato – conclude la professoressa Monica Bocchia – che fosse importante valutare la risposta anticorpale alla vaccinazione proprio tra gli operatori sanitari che, di fatto, sono stati i primi soggetti a ricevere questo tipo di vaccino nella vita reale, e cioè al di fuori degli studi sperimentali registrativi. L’acronimo dello studio, “Motive”, racchiude in sé quello che speravamo e quello che questi dati ci dicono: i vaccini sono efficaci e per questo dobbiamo continuare a “motivare” tutta la popolazione a farli».