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Expo: con il Nobel Amartya Sen debutta Edison Open 4

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Milano, 15 mag. – (AdnKronos) – Con il premio Nobel per l’economia, Amartya Sen, protagonista in mattinata nella sede storica di Foro Bonaparte 31, debutta Edison Open 4Expo, l’iniziativa con cui la società energetica apre le porte alle menti più brillanti di questo secolo per costruire un Charter dell’Innovazione da lasciare come eredità al Paese e alle sue istituzioni dopo l’Esposizione Universale. L’economista indiano, insignito da oltre 100 lauree honoris causa, ha inaugurato il ciclo di appuntamenti sui grandi innovatori dell’economia, curato insieme alla Fondazione Edison, con un incontro dal titolo “Famines and food security: sustainability and crisis”.
Dopo quest’oggi, nella sala azionisti di Foro Bonaparte si alterneranno professori di calibro internazionale come Paul Allan David, candidato a sua volta al riconoscimento del Nobel, Bina Agarwal che in India gode di una notorietà pari a Indira Gandhi per i suoi studi su povertà e ineguaglianza, terra, mezzi di sussistenza e diritti di proprietà, ambiente e sviluppo, agricoltura e mutazione tecnologica e Michael Landesmann, esperto di integrazione economica tra Est e Ovest, che affronterà il tema degli “Squilibri interni ed esterni dell’economia europea”.
Interverranno Jackie Krafft, ricercatrice del prestigioso Centre National de la Recherche Scientifique (il maggior istituto pubblico di ricerca francese), con un intervento su “Crescita e governance delle imprese in un contesto di innovazione e, in particolare, di innovazione sostenibile” e Joel Mokyr, figura eclettica che è al contempo professore di Arte e Scienze e di Economia e Storia alla Norwestern University di Chicago, che cercherà di rispondere alla domanda “Il cambiamento tecnologico è una cosa del passato?”. Infine, a chiudere il calendario di Edison Open 4 Expo, sarà il simbolo dell’eccellenza italiana nella ricerca scientifica, Fabiola Gianotti, la direttrice del Cern di Ginevra. È lei ad aver condotto l’esperimento che ha portato alla conferma dell’esistenza del bosone di Higgs, la particella fondamentale alla base della materia dell’universo, ed è grazie a lei che per la prima volta il più grande laboratorio di fisica delle particelle è guidato da una donna.