Home Arezzo Ancora Italia Arezzo: “Fuori orario cose già viste”

Ancora Italia Arezzo: “Fuori orario cose già viste”

0
Ancora Italia Arezzo: “Fuori orario cose già viste”
Al pari del thriller cinematografico degli anni Ottanta dello sceneggiatore statunitense Dan O’Bannon, su più testate giornalistiche aretine, in questi ultimi due giorni è andato in onda “Il ritorno dei morti viventi”, ovvero il crepuscolare ritorno dei politicanti della sedicente sinistra aretina, in risposta alla manifestazione organizzata dai docenti sospesi contro le affermazioni discriminanti e pregne di ostracismo del preside dell’ITIS Galileo Galilei di Arezzo, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Presidi della Toscana.
Come degli zombie narcotizzati dai diktat centrali, vari rappresentanti politici e di associazioni hanno espresso sostegno all’ingiustificabile Artini, smascherando il goffo tentativo di smarcarsi dai suoi sponsor inscenato nella famosa intervista “fantasma” rilasciata il 31 marzo ad una testata giornalistica aretina ove sosteneva di non avere “alcun riferimento politico sottostante”.
Con la sobrietà della leggendaria Nicoletta Orsomando vi raccontiamo il successivo palinsesto:
Sono apparse, inspiegabilmente, le repliche del Comitato Azione di Arezzo, la trama è sempre la stessa, demonizzare i docenti che non hanno scelto di farsi somministrare il siero per la Covid-19 e definire altamente “diseducativo” il loro reinserimento, oltre a “presidio indecoroso” la manifestazione che è stata invece svolta con autorizzazione e con interventi specifici programmati, aperti al dialogo, in attesa proprio di un debate con lo stesso preside.
Seguivano poi le dichiarazioni del professor Roberto del Gamba, impegnato in un inconsueto triathlon, ovvero presidente ANPI di Arezzo, di docente ITIS ed esponente della Flc Cgil, il quale in vari interventi pubblici dopo aver definito la manifestazione “indegna gazzarra”, usa etichette offensive verso i suoi stessi colleghi definendoli “no-vax, no-mask, no-green pass, no-brain e via dicendo”, mentre su più testate giornalistiche compaiono le immagini di un fantomatico striscione, pare ideato dagli studenti, che il giorno della manifestazione nessuno ha visto attaccato sui vetri dell’Istituto Galilei.
Lo stesso Del Gamba che fa affermazioni riguardanti il “suo” sindacato FLC-CGIL, che  avrebbe ben agito “a esprimere solidarietà al dirigente scolastico”, mentre vogliamo far notare che nessun altro, nè docente e nè dirigente, si sia espresso a sostegno dell’Artini.
Inoltre, sempre a tinte rosse sbiadite, ecco che compare La carica degli 0,1%, ovvero i centristi di Italia Viva Arezzo, attraverso le parole del portavoce Giovanni Ulivelli che definisce la manifestazione “imbarazzante” e sostenendo nelle affermazioni di Artini il “libero pensiero del preside”; ci chiediamo quindi perché i manifestanti, che invece con grande dignità combattono per i loro diritti calpestati e per i diritti di tutti, non possano manifestare il loro pensiero, anche se sicuramente in questo periodo storico molto meno libero!
Nella canea renziana viene riportata la citazione di Toccafondi, onorevole di Italia Viva e membro della stessa Commissione Scuola della Camera dei deputati, che parla del personale vaccinato in servizio come virtuoso in quanto svolge “il proprio compito con professionalità, dedizione e disciplina”, insomma un esercito compatto che assolve ai comandi del governo centrale, mentre i cosidetti dissidenti non sarebbero da considerare di pari valore solo perché per il principio di precauzione non hanno ceduto alle imposizioni e ai ricatti ministeriali. A dir poco allucinante, dopo mesi di mancanza di stipendio per i docenti sospesi il Toccafondi propone l’abrogazione della norma che consente di far rientrare, pur demansionati, gli stessi docenti per cercare quelle risorse che servirebbero a pagare l’organico Covid. È sempre più evidente l’incitamento alla separazione, al dualismo che genera odio fra lavoratori dello stesso settore, che si sono trovati a lavorare accanto senza alcuna garanzia e né tutele fino al giugno 2021 e che da settembre a dicembre 2021 sono stati tenuti assieme, concedendo l’uso dei tamponi, effettuati a proprie spese, per quelli non vaccinati a fianco dei vaccinati, in un periodo di aumento continuo dei contagi in base ai dati che venivano forniti dal ministero della salute. Adesso che la pandemia si è conclusa ci sembra veramente assurdo e ridicolo che pur dovendo fare il tampone per essere riammessi al lavoro non possano stare a contatto degli studenti ma addirittura vengano posti in altra mansione con violazione del CCNL obbligandoli ad un orario di 36 ore. Tutto questo non vi sembra anacronistico e soprattutto punitivo?
Ci sembra anche giusto notare che mentre in svariate occasioni si citano i grandi del pensiero moderno e contemporaneo, come ad Machiavelli, Piaget o altri importanti pensatori o pedagogisti, gli esponennti di Italia Viva citano Toccafondi, dimostrando, parafrasando il nome, di aver proprio toccato il fondo.
Infine vogliamo rispondere anche alla vicesindaco di Arezzo Lucia Tanti, forse di che tinta sia ce lo stiamo chiedendo, che ha affermato che “la pace è da sempre anche patrimonio di chi non ha combattuto”: forse non si è accorta davvero chi sono veramente quelli che stanno combattendo per i propri diritti e per quelli di tutti. Inoltre, quando si amministra, si rappresentano e si difendono i diritti di tutti i cittadini,  tanto più se le sentenze e le evidenze scientifiche stanno dimostrando proprio tutto il contrario di quello che è stato sostenuto negli ultimi due anni. Decidete cari amministratori da quale parte stare, se a sventolare le bandierine arcobaleno a fianco del sindaco Nardella per conservare i privilegi acquisiti oppure a fianco di tutti i lavoratori che chiedono il rispetto dei diritti per l’intera collettività. E quest’ultima vi assicuriamo è la posizione che riteniamo di rappresentare tutti noi di Ancora Italia e che continueremo a portare avanti per tutti, indistintamente.
COORDINAMENTO PROVINCIALE ANCORA ITALIA AREZZO